Eluana, i preti, l’orologio rotto.

Invero noi non sappiamo ne come e quando e perché inizi la vita ne come e quando e perché intervenga la morte.
Questo perchè non sappiamo in verità nulla dell’essenza del mondo. Sappiamo solo qualcosa di come esso funzioni.
La concezione meccanicistica dell'esistenza non può fornire alcuna risposta definitiva. Neppure la concezione teistica dell'esistenza può fornire alcuna risposta definitiva. Resta solo un grande mistero.
E questo grande mistero deve essere accompagnato da un profondo rispetto per gli esseri senzienti.
Si fatta la volontà dei senzienti, dunque. Ma....di quali senzienti?
Quando, come nel caso di Eluana, non esiste una certezza sia il libero arbitrio del soggetto senziente a decidere.
Ove non si sia potuto esprimere il libero arbitrio del soggetto si può accettare che si esprima il libero arbitrio di coloro che hanno, verso il soggetto, sentimenti d'amore.
Ove nessuno ami il soggetto sia lasciata alla Natura ogni decisione.
Mai nella materia del mistero della vita e della morte intervenga lo stato o la chiesa.
Lo stato e le chiese non hanno amore, non sono esseri naturali, e non hanno alcun diritto di vita e di morte.
Non si forzi la natura e non si scambi per vita l'inerzia di una macchina tenuta in movimento minimale da un'alimentazione innaturale in quanto forzata.
Io non so se esista l'anima…mi piace crederlo (Mille anni al mondo e mille ancora..che bell'inganno sei anima mia) so che la mia anima, se esistesse, costretta in un corpo ridotto ad un orologio senza lancette, i cui ingranaggi girano a vuoto, vorrebbe abbandonare quella grottesca imitazione della vita.
Non mi soffermo sulla barbarie giuridica dell’approvare una legge che ribalti quanto una sentenza passata in giudicato abbia stabilito.
Non mi soffermi sul fatto che se i prelati spendessero piu’ energie per chi , da vivo, sta morendo mentre vorrebbe sopravvivere sarebbe meglio.
Secondo le stime preliminari pubblicate dalla Fao, nel mondo sono 963 milioni le persone sottonutrite. Quasi un miliardo di persone vive che vorrebbero essere alimentate rischiano di morire di fame nell’indifferenza ..e i preti e le belle menti della nostra tronfia civiltà si ostinano ad voler alimentare forzatamente chi oramai piu’ non vive ed è ridotto ad un orologio senza lancette.

Io non vorrei essere un inutile orologio senza lancette condannato ad un “Tic Tac” senza scopo.
Spaccatemi, fondetemi, riciclatemi trasformatemi in qualcosa di utile..o lasciate che la mia carica si esaurisca.

Solo un pazzo ricaricherebbe ogni sera un’orologio senza lancette.

(Nickdorazio libero pensiero)